Andrea Costa Imola-Fortitudo Consultinvest 75-76 (Parz: 20-19; 37-44; 58-66; 75-76)
ANDREA COSTA IMOLA: Wiltshire ne, Bell 19, Aviti 11, Maggioli 8, Cai ne, Wilson 13, Gasparin 8, Prato 8, Rossi, Penna 8, Simioni. All. Cavina.
FORTITUDO CONSULTINVEST: P. Boniciolli ne, Cinciarini 20, Mancinelli 15, Pederzoli ne, Legion 16, Murabito ne, Gandini, Amici 7, Pini 7, Italiano 2, McCamey 9, Bryan. All. M. Boniciolli.
Arbitri: Bigi, Martellosio, Barbiero.
Note: 20-19, 37-44, 58-66. Tiri da due: Imola 17/29; Fortitudo Bologna 22/36. Tiri da tre: 9/30; 5/19. Tiri liberi 14/17; 17/21. Rimbalzi 25; 39.
…sette mesi dopo la tripla di Legion al PalaDozza, tocca a Stefano Mancinelli ergersi a giustiziere dell’Andrea Costa, che tutto si può definire fuorchè fortunata nei finali di gara con la Fortitudo.
La sesta vittoria stagionale dei biancoblù arriva nella maniera più incredibile, al termine di un match che la Consultinvest aveva praticamente gettato alle ortiche dopo esser stata avanti anche di sedici lunghezze.
Nel finale, poi, il blackout per una squadra a corto di energie e che non può ancora garantire continuità nell’arco dei 40 minuti. Allo stesso tempo, però, la grande prova di un’Andrea Costa anche priva nei minuti decisivi di due pedine come Prato e Wilson (usciti per falli) non è bastata ai biancorossi per portare a casa i due punti.
E così, la Fortitudo è riuscita a rompere il tabù trasferta contro l’Andrea Costa e lo ha fatto nella maniera più rocambolesca. Ci aveva sempre perso, anche se in un altri impianto, negli ultimi anni.
Un epilogo senza dubbio esaltante ma davvero tanti, troppi rischi corsi nell’ultimo quarto, con Imola incapace di sfruttare due match point con Bell e Gasparin nell’ultimo minuto. La Fortitudo ha rischiato di non concretizzare neppure lo strapotere a rimbalzo (39 a 25). Cinciarini il migliore, Legion bello a sprazzi ed un po’ troppo eclissato nel finale, luci ed ombre per gli altri, ad esclusione ovviamente di Mancinelli, sia per il gol-partita, sia per tante altre buone cose (dal grande peso specifico) spalmate nell’arco dei 40 minuti.
L’inseguimento a Trieste prosegue, per una squadra salvata dopo 25 minuti di evidente supremazia ed altri 15 di patimenti ma una cosa non si può discutere. Per un gruppo che non ha ancora potuto allenarsi una sola volta in tre mesi al completo, vincere sei partite su sette è bilancio lusinghiero, che sarebbe stato sottoscritto. Resta il brusco stop di Trieste ma se è vero che certe stagioni possono essere decise e condizionate dai segnali, la parabole del tiro finale di Mancinelli potrebbe costituirne uno importante, anche se i giochi si faranno solo a giugno.