La presentazione di coach Devis Cagnardi, nella sala Blu della palestra Furla, introdotto dal presidente di SG Andrea Bianchini e poi dal vice presidente della Effe, Teo Alibegovic. “Presento un allenatore che ha fatto grandi cose sia nelle giovanili che da senior, finendo l’ultima stagione nello stesso posto in cui siamo arrivati noi. Speriamo ci dia un salto di qualità e tanta motivazione“.
Devis Cagnardi. “So che Bologna è la città della pallacanestro, e questo per me è motivo di orgoglio. E’ una panchina prestigiosa, una società prestigiosa, e siamo tutti qua spinti dalla voglia di iniziare il prima possibile. Ho sempre vissuto Bologna da avversario, percepisco tante emozioni positive in un campionato difficile da affrontare. Ci sono tutti i presupposti per fare bene in una stagione che ci vedrà protagonisti. Abbiamo entrambi finito la stagione molto tardi, poi le vicissitudini di entrambe le società hanno portato ad avvicendamenti in panchina. Il resto è stato naturale, contatti immediati al netto delle normali valutazioni sia mia che della Fortitudo. Non sappiamo ancora quanto saremo competitivi dato che è ancora presto per il roster sia nostro che delle avversarie”
Sarà un campionato competitivo. Ci sono squadre prestigiose che faranno roster ambiziosi. E’ giusto così, è una formula che mi piace perchè i due gironi andavano a diluire la qualità e la forza”
Cosa si intende per salto di qualità? “Sono le parole del nostro vicepresidente. Non è solo a livello sportivo, perchè dovremo cercare di vincere il maggior numero di partite possibili, ma anche a livello di crescita della squadra e dei giocatori. Sappiamo quali sono i giocatori in contratto, il mercato degli italiani non è semplice perchè è iniziato quando la Fortitudo stava ancora giocando. Lo stiamo sondando per costruire un assetto di squadra il più competitivo possibile sapendo che il mercato degli americani è più aperto e ci si può lavorare con più tranquillità”
Non si conoscono i tempi di recupero per Aradori. Si lavora ad un sostituto? “Il suo recupero sta andando bene e mercoledì avrà una visita importante. Vista la sua età è giusto dargli il tempo necessario, cercheremo un italiano che possa giocare nel suo ruolo, che poi gli sia davanti o dietro a livello di quintetto è relativo, quel che conta è chi le finisce, le partite”
Gli americani: due lunghi come l’anno scorso? “Il mercato dei lunghi italiani non permette di trovare tanti giocatori che possano avere tanto minutaggio. Quindi ci orienteremo su due lunghi stranieri, e non solo perchè l’anno scorso è andata bene”
E’ una panchina che ha tanta storia e pressione. “La pressione è ben altro. Io ho tanto senso di responsabilità, e comunque vengo da un altro ambiente che non è morbidissimo. Io sono pronto a fare nuove esperienze. So quale sia il calore legato a questa squadra, e il popolo che ci sta dietro. Ti spinge, ti sorregge: il sesto uomo non lo sente solo la squadra ma anche l’allenatore”
La formula propone la promozione per chi arriva primo. “Non è la A1, è giusto che il primo posto sia una sentenza. Poi è chiaro che playoff e play in mischiano le carte, ma sono d’accordo sulla nuova formula”
L’anno scorso il quintetto titolare era molto importante. Cercherete di valorizzare tutto il roster, stavolta? “Io parlo per la mia idea, non mi permetto di commentare il passato. Io voglio un gruppo vivo dove tutti abbiano un ruolo: la democrazia non può esistere perchè ogni giocatore ha il suo ruolo, esperienza e capacità performante. Anche i ragazzini che si alleneranno, e forse non giocheranno mai, devono sentirsi parte del progetto tecnico. Per fare questo servirà grande disponibilità, io voglio che tutti si sentano pronti ad aiutare la squadra”
Il gruppo ha già giocatori esperti. “Uno staff tecnico, e non parlo solo di capo allenatore, deve avere sinergia che vada oltre ai ruoli con i propri giocatori. Io ho già lavorato a Reggio Emilia con Aradori, ma fa parte del nostro compito riuscire a rapportarsi con ogni singolo giocatore”
Che identità avrà la tua Fortitudo? “Aspettiamo di vedere come sarà la squadra. Tutti gli allenatori parlano di difesa, corsa e intensità, ma in realtà dovremo vederla in campo per capire quali saranno gli equilibri tecnico-tattici’’.