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Harakiri Fortitudo e Ravenna sbanca il PalaDozza

Fortitudo Consultinvest-Orasì Ravenna 70-76 (Parz: 20-11; 37-19; 57-39; 70-76)

FORTITUDO CONSULTINVEST: P. Boniciolli ne, Cinciarini 18, Mancinelli 1, Legion 14, Fultz 3, Montanari ne, Gandini 3, Amici 7, Pini 2, Italiano, McCamey 18, Bryan 4. All. M. Boniciolli.

ORASÌ RAVENNA: Scaccabarozzi ne, Montano 2, Sgorbati 3, Giachetti 5, Chiumenti 4, Raschi 8, Esposito, Masciardi, Cinti ne, Vitale 4, Rice 31, Grant 19. All. Martino.

Arbitri: Pazzaglia, Rudellat e Catani

Se le partite di basket durassero 30 minuti, la Fortitudo sarebbe appaiata a Trieste (che pure ha una partita da recuperare) al comando della graduatoria del campionato di serie A2. E invece, se in casa bianconera gli interrogativi non mancano e sono importanti, la maledizione dell’ultimo quarto, questa volta, ha punito i biancoblù di coach Boniciolli. E lo ha fatto in maniera fragorosa, con una sorte di suicidio sportivo davvero complesso da raccontare a chi non ne è stato testimone. Dominante per tre quarti di gara, la Consultinvest ha poi sperperato un vantaggio di ben 28 punti, subendone 51 negli ultimi 15 minuti da un’avversaria (Ravenna) che aveva già schierato le sue seconde (e anche terze) linee. 13-37 il parziale degli ultimi 10 minuti e luce clamorosamente spenta su una Fortitudo che ha lasciato a bocca aperta (questa volta al contrario) i 5.500 ancora una volta accorsi ad assiepare gli spalti del PalaDozza. Un finale che ha dell’incredibile per una gara che la Effe stava conducendo senza patema alcuno prima di smettere improvvisamente di giocare. Punizione dura e sconfitta pesante, che sorprende proprio per la grande esperienza del gruppo di giocatori a disposizione di Matteo Boniciolli.
Più undici a fine primo quarto, più 20 all’intervallo, ancora più 18 a dieci minuti soltanto dalla sirena finale. Poi, la frittata, inspiegabile davvero, concedendo a Ravenna il 100% da 2 punti ed il 70 dalla lunga distanza.
Un parziale aggregato di 3-25 tra fine terzo e inizio ultimo quarto, che è il viatico per il primo, clamoroso stop interno di stagione.T
empo per interrogarsi più di tanto non ce n’e, domenica i biancoblù torneranno in campo al PalaVerde di Treviso e l’occasione sarà quella di trasformare gli inevitabili rimpianti in rabbia agonistica da riversare sul parquet di una delle altre, storiche avversarie di sempre dell’Aquila biancoblù, reduce anch’essa da una beffarda (ma meno traumatica per le dinamiche) sconfitta sul parquet dci Ferrara.

 

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