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Jasmin Repesa:”Umiltà, voglia di crescere e determinazione, per una Fortitudo che renda orgogliosi i suoi tifosi”

Il ritorno del Re è compiuto. A quindici anni di distanza da gara 4 della finale scudetto del 2006, Jasmin Repesa è rientrato per la prima volta al PalaDozza da allenatore della Fortitudo. Un Club nel quale, dopo aver già lasciato un’impronta indelebile nel quadriennio 2002/06, il coach nativo di Capljina vorrà continuare a lasciare il segno, riprendendo il lavoro con un progetto quadriennale e con propositi e idee già chiarissimi per chiunque vorrà vestire la maglia della Effe.
Davanti ad una platea che (nel pieno rispetto delle disposizioni governative tuttora in atto) ha letteralmente gremito la sala conferenze del PalaDozza, ad un nutrito gruppo di tifosi che non ha voluto mancare l’appuntamento per dare (all’esterno del Madison di Piazza Azzarita) il saluto di ‘bentornato’ al coach e con un numero di contatti da record per la diretta effettuata sui profili ufficiali Facebook e Twitch della Fortitudo Pallacanestro, Jasmin Repesa è stato ufficialmente presentato a stampa e tifosi.
Ecco le sue parole e quelle del Presidente della Fortitudo Pallacanestro- Christian Pavani-, che ha introdotto il coach e risposto, a sua volta, alle domande dei giornalisti presenti.

Christian Pavani: ”Si riparte dopo un anno difficile, speriamo di tornare presto alla normalità e ringrazio tutti per essere così numerosi e ringrazio coach Repesa per l’inizio di un nuovo, lungo percorso.
Avevamo bisogno di rilanciare con un progetto a lungo termine. Siamo una società importante e dobbiamo stare coi piedi per terra. Il coach non mi ha chiesto di concordare un budget ma di definire un’organizzazione strutturale efficiente a 360° e stiamo cercando di seguirlo da subito. Ora, non dobbiamo avere fretta e fare bene, sbagliare poco ed essere umili. Abbiamo un popolo che ci segue e non dobbiamo soffrire come l’anno scorso. Dovremo lavorare sui consigli di Jasmin Repesa, Marco Carraretto e Bebo Breveglieri. Il progetto è a lungo termine (quattro anni), con pazienza e impegno credo che il lavoro pagherà.
Il nostro obiettivo è mettere in sicurezza la Fortitudo. Il budget è cercare di fare bene, un’idea l’abbiamo ma importante è che arrivino giocatori che vogliono crescere e fare bene, questo è l’obiettivo vero. Chi non possiede questi standard e non segue questa linea, non sarà un giocatore della Fortitudo”.

Jasmin Repesa: ”Prima di tutto, saluto il nostro popolo fortitudino, sono davvero felice di essere di nuovo qua. Il Presidente Pavani mi ha chiamato con grande determinazione, convincendomi subito. Per il lungo progetto che vogliamo delineare, andremo avanti passo dopo passo e cercheremo solidità per lavorare bene dentro e fuori dal campo. Già abbiamo mosso i primi importanti passi in questi giorni assieme al Presidente, a Marco Carraretto e a Bebo Breveglieri. Il nostro gruppo di lavoro dovrà rendere orgogliosi tifosi e appassionati di sostenere la Fortitudo. Dovremo essere da esempio per loro.
È stato un periodo difficile per tutti, giocare senza pubblico non è facile, la Fortitudo è stata sicuramente tra le più penalizzate. La Fortitudo dell’ultimo anno può aver sbagliato qualcosa ma solo chi non lavora e non prova a fare cose non sbaglia mai. Io posso promettere che partiremo con umiltà, voglia di crescere quotidianamente e grande determinazione. Chiunque indosserà questa maglia, dovrà esserne orgoglioso.
Sono stato trattato bene ovunque ma non ho mai nascosto di essere fortitudino. Mi hanno convinto l’ambizione e il desiderio di progettare un percorso per giocatori che abbiano voglia di crescere e maturare.
Ho sicuramente idea di come potrebbe essere questo percorso, ma prima ribadisco che dovremo partire con umiltà e piedi per terra. Fare la squadra da giocatori che hanno fame di crescere e vincere è fondamentale, ma trovarli non è scontato. Non abbiamo fretta, tanti campionati devono ancora finire, è ancora troppo presto. Sarà fondamentale definire anche un’ organizzazione di staff tecnico e medico di assoluto livello. Servirà continuità su tutti i fronti, con un gruppo che non cambi di anno in anno ma che stia insieme per un percorso lungo, crescendo partita dopo partita e stagione dopo stagione. Questo è il segreto del successo, non sono qua per scommettere nulla ma, di sicuro, sono tornato per far bene.
I giovani italiani a che livello sono complessivamente? Secondo me ci sono giocatori importanti a livello europeo. A tanti giocatori forse manca stare con continuità in un progetto. Spesso tanti giocatori cambiano società, allenatore, sistema di gioco, ambiente e qualche volta si perdono e fanno fatica ad avere una crescita. Talenti ce ne sono, indubbiamente.
Quanto ai nostri giocatori, ho già parlato in questi giorni con tutti quelli che abbiamo sotto contratto.
Vogliamo essere competitivi, ho già detto cosa servirà per riuscirci. Il budget è importante ma non determinante come una volta perché sul mercato, 20 anni fa, trovavi giocatori che spostavano gli equilibri da soli. Oggi, questi giocatori non ci sono più perché prospetti di questo tipo approdano subito in NBA. Con la nostra filosofia e il nostro progetto, so che dentro di noi c’è qualcosa che ci dice che potremo competere anche se non dipenderà solo da noi.

Leonardo Totè? Ho parlato anche con lui. Ha accettato la sfida di andare in Spagna per qualche partita in un campionato diverso e ci è riuscito. Si è messo in competizione ed è stato bravo. Dovrà trovare maggior consistenza e continuità di rendimento, quest’anno ha alternato partite ottime ad alte incolori. Può coprire i ruoli di 4 e 5 ma, nel basket moderno, le posizioni non sono come quelle di una volta. Lui sa correre bene, andare a rimbalzo in attacco, colpire dalla media e lunga distanza. Può fare tante cose ma deve farle con continuità. Sono soddisfatto dell’incontro che abbiamo avuto”.

FOTO DI VALENTINO ORSINI/ FORTITUDO PALLACANESTRO BOLOGNA

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